6.0 Le Nuove Tecnologie e l’Antropomorfismo Oggi

Con i progressi della tecnologia attraverso l’utilizzo di computer e software sempre più sofisticati, capaci di realizzare immagini più vicine alla realtà, il cinema d’animazione subisce profonde modificazioni.

Le tecniche d’animazione al computer si sono sviluppate di pari passo con il progresso tecnologico, combinate alla nascita della grafica tridimensionale nonché ai grossi investimenti effettuati nel settore.

Conseguentemente, sono nate grandi Case di Produzione (Major) che poco a poco hanno, per così dire, monopolizzato il mercato dell’animazione avendo la meglio sulle più piccole case di produzione animata.

Tra le più grandi Major che possiamo nominare abbiamo la Walt Disney Pictures unita alla Pixar Animation Studio di John Lassater e la “rivale” Dreamworks creata nel 1994 dal regista Steven Spielberg associato con David Geffen e l’ex presidente della Disney Jeffrey Katzenberg, le quali hanno dato vita ai maggiori successi commerciali dell’odierno panorama del cinema d’animazione.

Toy Story – il mondo dei giocattoli” è il primo lungometraggio realizzato, nel 1995, interamente in animazione computerizzata tridimensionale [1]

“Toy Story” il primo lungometraggio della storia in computer grafica del 1995.Pixar.

“Toy Story” il primo lungometraggio della storia in computer grafica del 1995.Pixar.

La tematica sviluppata è quella di offrire una visione del mondo attraverso gli occhi dei giocattoli che prendono vita; non è un’idea nuova, ma è stata realizzata con intelligenza in un racconto fantastico, articolato e ricco di invenzioni e trovate, non solo tecnicamente perfette, ma anche divertenti, varie e colte.

I personaggi principali sono Woody il cow-boy e lo space-ranger Buzz che affrontano il mondo degli umani dal loro punto di vista di giocattoli, ma che presentano problematiche psicologiche del tutto umane: gelosia, invidia, amicizia.

Un antropomorfismo che raggiunge i suoi massimi livelli di espressione visiva attraverso l’animazione di giocattoli resi umani.

Sempre dalla Disney-Pixar, nel 1998, nasce “A Bug’s life – Megaminimondo“, dove viene riproposta l’eterna lotta tra il bene ed il male, con protagoniste una colonia di formiche che danno vita ad una trama ricca di situazioni esilaranti e di dialoghi brillanti. Grazie alla ottima caratterizzazione dei personaggi, alla fine, durante i titoli di coda, vengono proposti i “ciak sbagliati”, come se si fosse girato un film con attori veri e propri. [2]

“A bug’s life”, secondo lungometraggio nella storia realizzato in computer grafica nel 1998. Pixar.

“A bug’s life”, secondo lungometraggio nella storia realizzato in computer grafica nel 1998. Pixar.

Della Dreamworks, invece, è doveroso citare il film che, grazie al grande successo ottenuto nel 2001, lanciò questa Major come la prima rivale della Disney (in particolare della Pixar, ad essa legata) nel campo dell’animazione ed in particolare in quello dell’animazione al computer: “Shrek“.

Film d’animazione che ribalta lo zuccheroso mondo delle fiabe parodiandolo con la figura di un simpatico orco verde, Shrek “distrugge” tutti i miti dell’infanzia disneyani, da “PinocchioLa bella addormentata nel boscoBiancaneve e i sette nani” fino a La bella e la bestia” e per questi motivi è considerato il disegno animato più politicamente scorretto della storia del cinema.

Antropomorfismo, dunque, ripreso dalla tradizione classica, ma rivisitato in pungente chiave ironica.

Come, infine, non citare la Blue Sky fondata nel 1987 da Chris Wedge,  creatrice della famosa saga de “L’Era Glaciale” ed i suoi sequel, nel quale si tenta d’insegnare l’importanza dello spirito di gruppo e della collaborazione attraverso le avventure di un’assortita combriccola di animali alle prese con la prima glaciazione.

Parallelamente, seguiamo le peripezie dello scoiattolo pasticcione Scrat, un personaggio che ha ottenuto il ruolo di protagonista in successivi cortometraggi (“Gone Nutty“), che cerca disperatamente di salvare la sua amata ghianda.

“Scrat” personaggio de “L’era Glaciale” che ha avuto un suo personale seguito in “Gone Nutty”. Blue Sky.

“Scrat” personaggio de “L’era Glaciale” che ha avuto un suo personale seguito in “Gone Nutty”. Blue Sky.

Ed ecco, dunque, che grazie a queste case di produzione l’antropomorfismo è portato all’eccesso, non più un elemento sporadico, ma un fenomeno dilagante capace di attirare, anche grazie all’uso di una grafica accattivante, milioni di spettatori. Dettagli curatissimi sia in campo tecnologico (colori, caratteristiche dei personaggi e ambientazioni sempre più curate) che in campo creativo grazie a storie capaci di coinvolgere un pubblico non solo fatto di bambini, ma anche di adulti.

Nel panorama della produzione animata i lungometraggi aventi come protagonisti animali sono in numero superiore rispetto ad opere con protagonisti oggetti e/o persone. [3]

È lecito, quindi, domandarsi:

Il fenomeno antropomorfico è forse divenuto per le grandi case di produzione animata l’unico metodo per potersi esprimere o una semplice manovra commerciale, dato il successo di pubblico?

Oppure viene considerato un metodo più efficace per realizzare film animati, in quanto la realizzazione di esseri umani nella computer grafica non ha propriamente raggiunto il suo apice?

C’è di vero che la proposta di continui soggetti antropomorfi ha condotto le Major verso un tipo di produzione “conformizzata” sia nelle storie che nei personaggi.

Dove da una parte nasce, ad esempio, “Alla ricerca di Nemo“, dall’altra abbiamo “Shark Tale“, oppure “The reef amici per le pinne” (di Howard E. Baker e John Fox Tay)  che assomiglia ancora di più al primo lungometraggio citato, cambiano giusto i nomi.

Altro esempio è quello di “Madagascar” della Dreamworks e “Uno Zoo in fuga” della Disney/Pixar.

Ma c’è di vero, anche,  che gli animali antropomorfi, pur mantenendo alcune delle loro caratteristiche fisiche, grazie alla loro “umanizzazione” (caratteri sentimentali e psicologici propri dell’essere umano) e grazie alla animazione computerizzata tridimensionale, assumono una marcata connotazione realistica, inducendo a pensare che esistano davvero.

Quindi, la risposta ai quesiti sopra detti non è univoca: le ragioni di questo fenomeno si possono rintracciare sia negli intenti puramente commerciali, sia negli intenti comunicativi di un espressione del tutto creativa e personale dell’autore.

“A partire dalle immagini statiche si crea il movimento. Quando il movimento si registra sotto forma di film, video, bit o per mezzo di qualunque altro processo o supporto che ancora deve essere inventato, tali immagini rivestono più tanta importanza agli occhi dell’animatore. Il perseguimento dell’obiettivo, la passione che lo muove consistono nell’alterare, estendere o persino distruggere le immagini, per raggiungere l’intenzione primordiale, che è il movimento, l’azione.(…)
L’animazione ha conosciuto un momento di gloria nel mondo intero. Ogni anno, migliaia di artisti e di film popolano i festival, cercando il loro spazio nel cinema, la televisione, in internet, oltre che nei sensi e nella mente di un pubblico estasiato.
Un universo in cui tutto è possibile e qualsiasi forma di espressione e movimento è benvenuta e apprezzata.”

[1] Nota anche come CGI – acronimo di computer generated imagery, nata per scopi industriali nella seconda metà degli Anni Sessanta. , distribuito dalla Walt Disney Pictures e prodotto dalla Pixar Animation Studios.

[2] Siamo a Central Park, in una piccola colonia di dolcissime formiche, purtroppo indebolite dalla siccità e assediate dalla perfida banda di cavallette guidate dal cattivo Hopper. Flik, la giovane protagonista, è un inventore pasticcione ma dal cuore grande. Capisce che solo con un aiuto esterno potrà salvare la colonia, e così parte per un viaggio durante il quale assolda un gruppo di insetti-attori, provenienti da un circo di pulci, con i quali sconfigge Hopper e conquista l’amore della principessa Atta.

[3]A titolo esemplificativo si citano: della Dreamworks ; Z la formica (Antz, 1998) Shark Tale (Shark Tale, 2004)Madagascar (Madagascar, 2005)Giù per il tubo (Flushed Away, 2006)La gang del bosco (Over the Hedge, 2006)Bee Movie (Bee Movie, 2007)Kung Fu Panda (Kung Fu Panda, 2008); della Pixar studio: Alla ricerca di Nermo (Finding Nemo, 2003) Ratatouille (Ratatouille, 2007) Dinosauri (Dinosaur, 2000)Uno zoo in fuga (The Wild, 2006)Chicken Little – Amici per le penne (Chicken Little, 2005) Bolt – Un eroe a quattro zampe (Bolt, 2008) L’era glaciale (Ice Age, 2002) L’era glaciale 2 – Il disgelo (Ice Age: The Meltdown, 2006) Ortone e il mondo dei Chi (Horton Hears a Who!, 2008) Surf’s Up – I re delle onde (Surf’s Up, 2007).

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